Quanti libri in fase di pubblicazione possono contare su un account Instagram seguito da uno zoccolo duro di oltre 40mila fan? Pochi, pochissimi. Eppure questo è ciò che è successo a CBK: Carolyn Bessette Kennedy, A Life in Fashion, il nuovo libro di moda scritto da Sunita Kumar Nair ed edito da Abram Books, in uscita il prossimo 23 novembre e pre-ordinabile già su Amazon.
Per la prima volta, tutti gli stilemi modaioli che hanno fatto di Carolyn Bessette una sempiterna icona di stile si potranno saggiare su carta glossy, momentaneamente abbandonando lo scrolling infinito delle innumerevoli gallerie liquide dedicate alla più riluttante delle celebrità del secolo scorso. Una fashion legend dal guardaroba precisissimo, epitome di quel minimalismo à la Nineties che ancora oggi furoreggia sulle passerelle della Grande Mela. I golf a collo alto, le gonne a matita, i cappotti, i jeans, le camicie bianche e la crocchia perpetua, trattenuta dal di lui cappellino o, nella versione più chic, da cerchietto tartarugato e foulard. “Aveva un approccio al vestire disinvolto e rilassato che appare elegante oggi come allora”, sentenzia Tory Burch dalle pagine del libro che conta una prefazione dell’editor-in-chief di British Vogue, Edward Enninful, nonché le parole dell’ex Chloé Gabriela Hearst. E poi tanti aneddoti di familiari e amici- alcuni dei quali mai rivelati prima- tra cui compaiono i nomi del gotha della moda a stelle e strisce come Michael Kors, Wes Gordon (attuale direttore creativo di Carolina Herrera) e quel Calvin Klein che vide sbocciare la carriera della Bessette, in un percorso che da addetta alle vendite la portò a raggiungere gli uffici delle pubbliche relazioni del marchio. Vanessa Friedman sul New York Times l’ha recentemente ribattezzata “ghost influencer”, nel senso che in origine si dava al termine, di personaggio popolare in grado di influire sui comportamenti e sulle scelte del pubblico, e non quello stiracchiato di oggi per cui è sufficiente l’acquisto di una spunta blu per sentirsi cool e intraprendenti. Il perché dell’etichetta? Perché il fantasma di Carolyn Bessette aleggia ovunque nella moda di oggi, dalle campagne pubblicitarie alle passerelle per cui il nuovo mantra è una lussuosa discrezione, un’eleganza furtiva e funzionale che usa l’arma del rigore per resistere al caos globale. E perché il riserbo della signora Bessette- dignitosamente impermeabile alla dinamica della celebrità e sovente catturata con quello sguardo incerto di chi sui rotocalchi proprio non vorrebbe finirci- è l’ultimo baluardo di un’autenticità irrimediabilmente persa, di una spontaneità (anche nelle scelte vestimentarie) non ancora schiacciata dall’assolutismo del look sponsorizzato e della mise progettata a tavolino da PR, stylist e compagnia. E difatti- mentre in pedana sfilano insiemi che paiono il copione aggiornato degli outfit di Carolyn- ci sono brand che ne citano didascalicamente l’allure fascinosa di chi è ricco e famoso ma ben lontano dal voler trasformare la propria vita in un ridicolo circo mediatico.
L’etichetta americana Sporty & Rich, per citarne una, ha pescato a mani basse dall’iconografia di John John e Carolyn nell’architettare la campagna pubblicitaria di quest’autunno: lui con baseball cap al contrario, felpa e joggers e immancabile bici da corsa portata a mano, lei in jeans e cappotto, occhialini minimal e cerchietto, con quotidiano stretto sottobraccio. Lo stesso appeal di rutilante e stiloso charme newyorchese che si respira in un’altra immagine, questa volta con la modella-Carolyn in anonime infradito, blazer e foulard annodato a fermare la lucente chioma bionda.
Una vestizione che è emblema di un understatement incredibilmente chic che rifugge l’opulenza di sigle visibili entrando, anzitempo, nella narrazione della sostenibilità. Perché avrà pure indossato Prada e Yohji Yamamoto, ma Carolyn Bessette “possedeva solo 30- 40 capi nel suo guardaroba”, come ha precisato l’autrice di CBK Sunita Kumar Nair al New York Times, sottolineando l’atipicità e il fascino della signora Kennedy in un mondo in cui raramente assistiamo alla replica del look da parte delle star. Nel 2024, saranno venticinque anni da quando un incidente aereo- a bordo del Piper di John John e al largo del mare dei ricchi newyorkesi di Martha’s Vineyard- scrisse l’ultimo capitolo della saga dei Kennedy, l’epopea più avvincente e gossippata d’America (su cui pare Netflix sia al lavoro per una nuova serie tv) di cui JFK Jr. e Carolyn Bessette sono stati il sigillo più stiloso, “l'apoteosi della collisione tra moda, cultura pop, riviste e politica che ha definito la New York degli anni Novanta”, per dirla con le parole di Vanessa Friedman. Nell’attesa di poter toccare con mano il carosello dell’eleganza sottrattiva che ha incoronato Carolyn Bessette a icona di stile minimale degli anni Novanta, vi lasciamo con una gallery dei suoi look più belli, pezzi timeless e griffatissimi tra poco rivelati in CBK: Carolyn Bessette Kennedy, A Life in Fashion.
Con cappotto e stivali Prada, a passeggio per Tribeca in compagnia di John John e il cane Friday, nel gennaio del 1997.
Carolyn Bessette con abito obi e opera gloves di Yohji Yamamoto- parte della collezione per l’Autunno Inverno 1998 1999- e décolleté Manolo Blahnik al party per celebrare il restauro della Grand Central Station di New York nel 1998.
La camicia bianca, fashion statement della Bessette, indossata con una gonna lunga con ruches al Gala del Whitney Museum di New York, nel 1999. L’ensemble è ancora una volta targato Yohji Yamamoto.
Un ritratto tra i più romantici della coppia che vede Carolyn sfoggiare completo (e collana) by Jean Paul Gaultier, parte della collezione couture per la Primavera Estate del 1999.
Jeans Levi’s modello 517, tank top nero Yamamoto e sandali Prada dal tacco basso. L’insieme basico e chic sfoggiato nel ‘96 al rientro dalla luna di miele.
Una delle immagini più famose della coppia, con Kennedy Jr. ad introdurre la moglie ai giornalisti, chiedendo rispetto per la privacy. Per l’occasione, la Bessette indossa uno dei suoi più celebri total look Prada composto di pull a V, gonna a tubo, stivali e borsa essenziale, oggi rieditata dal brand e chiamata Carolyn in suo onore.
Carolyn Bessette ad Hollywood nel 1998, partecipa ad un gala benefico indossando un abito in lana di Versace della collezione Haute Couture per l’Autunno Inverno 1998 1999.
Nel 1994, con un must degli anni Novanta: lo slip dress di Calvin Klein.
Minimalismo, versione bridal: Carolyn Bessette sposa John F. Kennedy Jr. in abito sottoveste che è emblema di semplicissima eleganza. Lo firma un designer all’epoca (e per poco) sconosciuto: Narciso Rodriguez.
Dolcevita nero Ralph Lauren, pantaloni in velluto Helmut Lang, mocassini Prada e borsa Hermès. L’epitome del lusso tranquillo, vale a dire con un guardaroba da capogiro seppur privo di loghi ed etichette.
Non solo grandi griffe, vedi la t-shirt a manica lunga firmata Gap da sfoggiare a piedi nudi con immancabili Levi’s in quel di Hyannis Port.
Non solo grandi griffe, parte seconda: l’iconico cappotto animalier della Bessette proveniva da un mercatino delle pulci parigino.
Tra gli accessori preferiti da Carolyn Bessette, il foulard in seta by Gucci e gli occhiali di Selima Optique.
In alternativa, il cerchietto, declinato con abito in lana a costine di Miu Miu, della collezione Autunno Inverno 1996 1997.
Una rara licenza al colore nel guardaroba di Carolyn Bessette, per gentile concessione di Chanel e del suo abitino leggero a stampa floreale. Cambia la tavolozza ma non lei, impeccabile come sempre, continua fonte d'ispirazione per look irreprensibili. Ieri come oggi.
2023-11-09T22:37:28Z dg43tfdfdgfd